ARTICOLI
Breakdance Uganda: A Kampala
i balli acrobatici fanno del bene
Abramz Tekya, orfano ugandese, utilizza l’energia del ballo di strada per aiutare centinaia di giovani in difficoltà. La sua storia è già diventata un film.
di Marco Trovato
Gennaio 2011
«Contro i mali della vita c’è un solo rimedio infallibile: il ballo». Lo sostiene Abramz Tekya, trent’anni, stella emergente della breakdance in Uganda. Da cinque anni Mister Tekya tiene corsi gratuiti di ballo acrobatico per ragazzi di strada, piccoli orfani, ex baby soldato e bimbi sieropositivi: centinaia di giovani ugandesi dal passato difficile e dal futuro incerto. La sua associazione Bpu (Breakdance Project Uganda), ospitata dal centro giovanile Sharing di Kampala, è diventata un’ancora di salvezza per ragazzi e ragazze di ogni età, costretti a vivere ai margini della società. «In molti sono tornati a credere nel futuro grazie alla musica e ai coreografici movimenti della break», assicura Abramz, rimasto orfano all’età di sette anni a causa dell’Aids. «Grazie all’hip-hop ho trovato la chiave per esprimermi… ho superato la disperazione e ho cominciato ad aiutare altri giovani simili a me».
Il suo entusiasmo ha fatto breccia tra i giovani di Kampala, generando decine di gruppi di b-boys (così vengono chiamati gli appassionati di breakdance) che oggi si esibiscono nelle feste e si sfidano in spettacolari gare sulla strada. Ma il sogno di Abramz è aprire una vera e propria accademia artistica con finalità sociali. Obiettivo: permettere ai giovani meno fortunati di frequentare una scuola in cui poter studiare e al tempo stesso imparare la breakdance, ma anche l’arte dei writers (ovvero gli autori dei graffiti sui muri urbani) e mille altre attività legate alla cultura hip-hop. «Tutti noi possiamo fare la differenza, non importa in che modo», assicura Abramz Tekya. «L’importante è farlo».
La sua storia è già diventata un film, Bouncing Cats, prodotto dal celebre breaker americano Crazy Legs.